La stagione passata si è conclusa per me nel migliore dei modi: l’arrivo del mio compagno Alejandro (che nel frattempo è diventato marito) e l’inizio di una nuova avventura. Si perché finalmente posso considerare realizzato il mio desiderio più grande in questo tempo di crisi: trascorrere uno dei periodi di chiusura in Cascina! Ed è così che è iniziata la trasformazione (temporanea) da collaboratrice a ospite.

Il primo sfizio che mi sono concessa è stato indubbiamente il tavolino di pietra con vista panoramica. Inutile rivelarvi la gioia di gustare una colazione o un pranzo in buona compagnia baciati dal tiepido ma ancora piacevole sole di novembre. Come iniziavano bene le giornate quando Samuel ci offriva due croissants vegani appena sfornati e un succo genuino preparato con frutta e verdura di stagione!

Il nostro tempo in Cascina trascorreva scandito da una routine ‘campagnola’: quando faceva bello, ne approfittavamo per aiutare la brigata in giardino fino al calare del sole, mentre sfruttavamo il maltempo per dedicarci ad attività più casalinghe come le marmellate, l’essicazione delle mele, ma anche la realizzazione di video (a proposito, avete visto quello sulle fragole?) e l’elaborazione di materiale per il blog.

Parte integrante di questa routine era l’accensione del fuoco: inizialmente è stato un vero e proprio tormento per via della scarsa esperienza (soprattutto senza l’aiuto della carbonella), poi dopo esserci ripetutamente affumicati, abbiamo trovato il nostro metodo e non abbiamo più potuto fare a meno dell’atmosfera della stufa! Spinta dalla necessità, ho imparato a distinguere i vari tipi di legno– andavo sempre in cerca di ceppi di betulla, quella che brucia meglio- e anche a spezzare i ceppi a colpi d’ascia per ricavarne piccoli bastoncini, fondamentali per avviare il fuoco. Che dire? una vera e propria boscaiola!

Visto che si parla di fuoco, ecco che mi ritorna subito in mente la magnifica sauna a legna: un’altra chicca di questo soggiorno in Cascina. Essendo stato un inverno piuttosto rigido, la sauna si è rilevata una perfetta alleata: con i primi cali di temperature, ci azzardavamo ad alternare i cicli a gelidi tuffi nel laghetto e poi con l’arrivo della neve e il laghetto coperto di ghiaccio, ci rinfrescavamo lanciandoci direttamente nella distesa bianca. Ogni volta che uscivamo dalla sauna, il freddo era decisamente compensato da un cielo stellato o da una luna incantevole.

Custodirò come un ricordo prezioso la magnifica atmosfera che si è creata nel parco della Cascina con le abbondanti nevicate di quest’anno. Sul paesaggio di fine autunno è calato il silenzio, interrotto qua e là dal passaggio di qualche uccellino o dal caduta di pesanti cumuli di neve dagli alberi.

Forse è la malinconia o la voglia di ritornare, ma come sempre sono andata sul sentimentale e mi sono distaccata un po’ troppo dalla realtà. In questi mesi infatti, vivendo a pieno la quotidianità della Cascina, mi sono accorta ancora di più di quest’estate di come può essere complesso e impegnativo gestire uno spazio così grande. In particolare dopo la prima nevicata, abbiamo partecipato alla pulizia del bosco liberando le rive dai rami più grossi che avevano ceduto al peso della neve: un compito lento e faticoso! Nel frattempo Samuel, Silvano, Matteo e Liam si occupavano dei tronchi più ingombranti, dividendoli con la sega e trasportando il materiale pesante con il trattore. Lentamente il mucchio di legno morto nel bosco è aumentato notevolmente di superficie custodendo tutti gli scarti di un bosco provato dagli ultimi eventi atmosferici.

Sara anche faticoso, ma la voglia di tornare è tanta, questa volta però da collaboratrice, vi aspetto per questa stagione ormai alle porte!

Nicole