Fare un bagno nel laghetto naturale è un’esperienza unica, una vera e propria immersione in un piccolo ecosistema con tutti i suoi esseri viventi. Tra questi, le libellule, con i loro colori brillanti e l’incredibile vivacità hanno fin da subito catturato la mia attenzione. Fermandomi ad osservarle più attentamente tra una nuotata e l’altra, mi sono incuriosita e ho deciso di approfondire il loro ciclo vitale. Questo è quello che ho scoperto grazie alle informazioni reperite sul seguente sito: odonata.it
Agili e veloci, le libellule sono le protagoniste del laghetto naturale della Cascina. Questi insetti colorati non appaiono sempre così come li conosciamo: prima di diventare adulti, devono attraversare un processo di metamorfosi, le cui tracce si possono trovare anche nel nostro laghetto. Prima di scoprire il ciclo vitale della libellula, vorrei parlarvi meglio di questi insetti.
Le Libellule appartengono all’ordine degli Odonati, ovvero “dotati di denti”, per la loro dentatura robusta che permette di sminuzzare le prede. Insetti molto simili alle libellule erano già presenti 350 milioni di anni fa in versione gigante: pensate che la Meganeura aveva un’apertura alare di ben 75 cm! Con il tempo le dimensioni si sono ridotte, ma la tecnica di volo è rimasta invariata: grazie a due paia di ali leggere e allo stesso tempo molto robuste, riescono non solo a volare molto rapidamente (possono raggiungere anche i 30 km/h), ma anche a compiere vere e proprie acrobazie come mantenere l’equilibrio immobili nell’aria, virare improvvisamente in ogni direzione o volare all’indietro. Il nome stesso Libellula, dal latino “libra”, ovvero bilancia, fa riferimento alla posizione orizzontale delle ali durante il volo.
Un’altra caratteristica propria delle libellule è la notevole ampiezza del loro campo visivo: la testa mobile può girare in tutte le direzioni e gli occhi enormi sono composti da 30.000 occhi semplici!
E ora desidero approfondire le tappe del loro ciclo vitale…
UOVO
Nella prima fase del ciclo vitale, le uova vengono deposte dalla femmina con due diverse modalità in base alla specie: nella vegetazione acquatica oppure direttamente nell’acqua. Le uova, che solitamente sono di colore marrone scuro o grigio, possono schiudersi in un tempo variabile da tre settimane a vari mesi dopo la deposizione.
LARVA
Abili predatrici, respirano attraverso le branchie e sono dotate di un organo prensile detto maschera situato vicino alla bocca grazie al quale possono catturare velocemente le prede anche ad una certa distanza. Le larve si nutrono di prede adatte alle loro dimensioni: inizialmente protozoi e minuscoli crostacei, poi– nelle specie più grandi – molluschi, insetti acquatici e perfino piccoli girini e pesci. Tra le loro prede ci sono anche le zanzare: una larva di libellula di grandi dimensioni preda circa 1200 larve di zanzara in 90 giorni. Lo sviluppo della larva dura da un anno (Zigotteri) fino a due o tre (Anisotteri) in base a fattori come le condizioni climatiche e la presenza di cibo ed è caratterizzato da un susseguirsi di mute (da 10 a 15). Quando diventa matura, la larva lascia l’acqua nella quale si è sviluppata e raggiunge un supporto adatto a compiere l’ultima muta, la metamorfosi.
EMERGENZA
La metamorfosi, o Emergenza è un momento molto delicato, in cui le libellule sono particolarmente vulnerabili perché le ali devono ancora indurirsi e prendere la forma definitiva. Per questo motivo, questa trasformazione si compie normalmente prima dell’alba, quando c’è meno probabilità che vengano catturate dai predatori. Una volta raggiunto un appoggio esterno all’acqua, la libellula rompe il tegumento che la avvolge: la testa è la prima ad uscire, seguita dal torace, le ali e infine l’addome. Questo processo dura circa 2-3 ore, dopodiché la libellula inizia a volare e abbandona il tegumento vuoto che rimane appeso alla vegetazione acquatica. Ormai adulta, in breve tempo diventa sessualmente attiva e pronta a riprodursi.
ACCOPPIAMENTO
Questa fase è preceduta da un rituale di corteggiamento per attirare la femmina, che viene agganciata con i cerci dal maschio nella parte posteriore della testa. Il maschio inarca l’addome per cominciare l’accoppiamento: la femmina può a sua volta inarcare l’addome in modo da far coincidere i rispettivi organi genitali oppure può rifiutarsi. Per accertarsi che l’accoppiamento vada a buon fine e che le uova deposte genereranno figli suoi, il maschio può rimuovere lo sperma deposto da altri maschi in accoppiamenti precedenti, spesso sorveglia la femmina durante la deposizione delle uova e si accerta che non venga infastidita, oppure funge da ancoraggio portandola a deporre.
Dal 1983, la British Dragonfly Society si occupa di tutelare le libellule e i loro habitat diffondendo conoscenza e consapevolezza. Questo video ripercorre il ciclo vitale delle libellule attraverso bellissime immagini.
La presenza di numerose libellule in un determinato ambiente ne sottolinea il forte valore naturalistico: questi insetti infatti sono utilizzati come bioindicatori per valutare la qualità di un habitat naturale.
Nicole